Danse Macabre: il disco ludico dei Duran Duran

I Duran Duran sono una delle band più longeve e influenti della scena pop-rock, con una carriera che abbraccia oltre quattro decenni e che li ha visti sperimentare vari stili e generi, dal new romantic alla dance, dal funk al rock alternativo. Il loro ultimo album, Danse Macabre, uscito il 31 ottobre 2023, è un omaggio alla festa di Halloween e alla tradizione letteraria e musicale della danza macabra, ovvero la rappresentazione allegorica della morte che coinvolge tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro rango sociale o dalla loro condizione. L’album nasce da una performance live registrata a Las Vegas il 31 ottobre 2022, in cui i Duran Duran si sono esibiti in costume e trucco, riproponendo alcune cover e alcuni brani del loro repertorio in chiave dark e gotica. Tra le cover, spiccano le reinterpretazioni di “Bela Lugosi’s Dead” dei Bauhaus, “The Killing Moon” degli Echo & The Bunnymen e “Halloween” dei Misfits. Tra i brani originali, invece, emergono la title track, una canzone rap-rock con un ritornello orecchiabile, “Black Moonlight”, una danza frenetica prodotta da Nile Rodgers, e “Love Voodoo”, una rilettura sensuale e ipnotica di un pezzo del 1993. L’album vede anche il ritorno di due ex membri storici della band, i chitarristi Andy Taylor e Warren Cuccurullo, che hanno partecipato alla registrazione di alcune tracce, dando un contributo significativo al sound dell’opera. Il coinvolgimento di Andy Taylor è particolarmente toccante, visto che il musicista ha recentemente annunciato di essere affetto da un tumore incurabile, che però non gli ha impedito di pubblicare un album solista, Man’s Wolf To Man, e di riunirsi ai suoi vecchi compagni per questo progetto speciale. Danse Macabre è un album ascoltabile e divertente, che mostra la capacità dei Duran Duran di reinventarsi e di giocare con la loro immagine e la loro musica. Tuttavia, non mi ha emozionato più di tanto, perché lo trovo un po’ troppo leggero e superficiale, privo di quella profondità e di quella originalità che hanno contraddistinto i loro lavori migliori. Mi sembra un disco fatto più per divertirsi che per lasciare il segno, un passatempo piacevole ma non memorabile. Forse mi aspettavo qualcosa di più da una band che ha scritto la storia del pop.

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