Achille Lauro - Comuni Mortali

Con Comuni Mortali, Achille Lauro compie un passo deciso verso una nuova maturità artistica, lasciandosi alle spalle le provocazioni più vistose e scegliendo un tono più sobrio, introspettivo e autentico. È un album che sorprende non per l’eccesso, ma per l’essenzialità. È Lauro che si racconta senza maschere, con una voce più vicina al cuore che allo show. Il titolo stesso è programmatico: Comuni Mortali richiama l’umanità condivisa, la vulnerabilità dell’essere umano, la quotidianità che accomuna anche chi, come lui, ha vissuto la dimensione del mito pop. Qui non c’è spazio per la figura dell’icona distante: Lauro si spoglia delle sue armature estetiche e si unisce al coro degli uomini e delle donne comuni, con le loro fragilità, i loro desideri, le loro ferite. Dal punto di vista musicale, l’album si muove tra sonorità pop cantautorali, spruzzate di rock e accenni elettronici, ma sempre con una produzione asciutta, calibrata, dove nulla è eccessivo o ridondante. I testi sono il vero centro: versi riflessivi, talvolta malinconici, che sembrano provenire da una lunga notte insonne passata a pensare, ricordare, capire. Lauro canta il tempo che passa, la memoria, l’amore e l’abbandono, la solitudine e l’empatia. Tra i brani più intensi spiccano “L’eternità”, con il suo lirismo delicato, e “Piccola storia ignobile”, che fonde tenerezza e disincanto. C’è una cura evidente nel raccontare piccole storie universali, episodi minimi che diventano specchio di un sentire collettivo. Ogni traccia ha il sapore di una confessione, ma senza autocommiserazione: Lauro osserva sé stesso con lucidità e con una nuova consapevolezza, più uomo che personaggio. È anche notevole come l’artista abbia mantenuto la sua identità, pur smussandone gli aspetti più teatrali. C’è ancora la sua impronta poetica, ma questa volta al servizio della semplicità, dell’autenticità. Non più fuochi d’artificio, ma luce calda e continua. In conclusione, Comuni Mortali è un’opera matura, coerente e profondamente umana. Ho apprezzato molto la direzione intrapresa da Achille Lauro: un’evoluzione sincera che mette in mostra la sua sensibilità più autentica. È un album che ascolto con piacere, perché ha il coraggio della verità e la grazia della misura. Una prova di maturità che convince e lascia il segno.

Commenti

  1. Proprio così, colpisce e lascia il segno. Mi ritrovo molto in quello che ha scritto.

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