Mariah Carey – Here for It All: il ritorno sincero della regina del pop

Sette anni dopo Caution, Mariah Carey torna con un nuovo album di inediti. Here for It All è molto più di un semplice ritorno discografico: è una dichiarazione di intenti, un lavoro che unisce vulnerabilità e maturità, in cui la diva sceglie di raccontarsi senza filtri, mostrando la donna dietro all’icona. Il disco, pubblicato il 26 settembre 2025, raccoglie undici brani per circa 40 minuti di musica che spaziano dall’R&B al soul, dal gospel alla disco, con la partecipazione di ospiti d’eccezione come Anderson .Paak, Kehlani, Shenseea e le Clark Sisters. L’apertura con “Mi” è subito un manifesto di autenticità. “Play This Song”, in duetto con Anderson .Paak, unisce groove retrò e modernità. “Type Dangerous”, primo singolo ufficiale, gioca con un sample hip-hop storico e mostra una Mariah più intima, meno perfetta tecnicamente ma più vera. C’è spazio per momenti intensi come “Nothing Is Impossible”, che punta sull’essenzialità, e per il gospel trascinante di “Jesus I Do”, arricchito dalle voci potenti delle Clark Sisters. “Sugar Sweet”, con Kehlani e Shenseea, dona leggerezza, mentre la cover di “My Love” dei Wings rappresenta una sfida che conferma il coraggio artistico di Carey. Il viaggio si chiude con “Here for It All”, title track che riassume lo spirito del disco: essere presenti per tutto, con pregi e difetti, luci e ombre, senza nascondersi. • L’onestà vocale: Mariah non cerca di mascherare l’usura del tempo, ma la trasforma in intensità. • La varietà musicale: un equilibrio riuscito di generi e atmosfere. • I testi maturi: tra fede, amore e resilienza, il racconto è personale e universale insieme. Non tutte le canzoni hanno lo stesso impatto e alcune produzioni risultano meno incisive. Chi si aspetta la Mariah dai virtuosismi infiniti potrebbe restare spiazzato: qui prevale la sincerità sulla spettacolarità. Here for It All è un album che convince per la sua autenticità. Non è il disco perfetto che riscrive la storia del pop, ma è un lavoro vero, umano, in cui Mariah Carey si mette in gioco con coraggio. La mia considerazione finale: l’album è bello. Bello perché autentico, perché sceglie la via della sincerità invece che quella dell’artificio, perché dimostra che Mariah Carey ha ancora molto da dire e, soprattutto, da emozionare.

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