Tiziano Ferro – Sono un grande: un viaggio nella verità e nella rinascita

Ho sempre amato profondamente la musica di Tiziano Ferro, e con questo nuovo album lo sento ancora più vicino, più maturo, più autentico rispetto al passato. Sono un grande è un lavoro che ripercorre le sue battaglie, le sue rinascite, la voglia di guardarsi allo specchio senza filtri, e in tutto questo riesce a coinvolgere chi ascolta: perché ogni canzone suona come fosse anche un pezzetto della nostra storia. Fin dalle prime note si avverte una tensione emotiva che non è solo nostalgia, ma anche coraggio: tornare a fare musica con consapevolezza di ciò che si è vissuto significa mettersi in gioco, e Tiziano lo fa con trasparenza. La produzione musicale risulta equilibrata: non sovraccarica, lascia spazio alla voce, ai silenzi, al racconto. In alcuni brani la melodia accompagna teneramente, in altri l’incedere è più deciso, quasi a dire “sono qui, e non mi nascondo più”. Il tema centrale dell’album è l’accettazione: accettare ciò che si è stati, ciò che si si è diventati, ciò che si aspira a essere. Nel brano omonimo “Sono Un Grande” scopriamo un Tiziano che si afferma, non con arroganza, ma con la lezione di chi ha attraversato tempeste e ne è uscito — forse non invincibile, ma certo più consapevole. Ci sono momenti di intimità (“Ti Sognai”), momenti di forza (“1-2-3”), e altre tracce che sembrano proprio lanciarci un messaggio: “L’amore è re”, “Meritiamo di più”. Non è solo pop in forma leggera: è pop con sostanza, e in queste canzoni puoi ascoltare le cicatrici insieme alle speranze. La scelta dei titoli è significativa, ciascuno sembra una piccola dichiarazione. Ad esempio “Milite Ignoto” evoca silenzio, memoria; “Le Piace” può richiamare una leggerezza, ma anche una domanda non detta. Questo contrasto tra leggerezza e profondità è quello che, a mio avviso, rende l’album interessante: non si accontenta di essere “bella musica”, vuole lasciare un segno. Dal punto di vista visivo – copertina, formati speciali, edizione vinile rossa ecc. – si nota che Tiziano e la sua etichetta hanno curato questo progetto come un oggetto vero e proprio, non solo un rilascio digitale. La presenza di una bonus track (“Tra le mani un cuore”) — riservata alle versioni CD/Vinile — è un ulteriore segnale: un gesto verso i fan più affezionati, verso chi ama avere in mano una copia fisica, ma anche verso una musica che si tocca e non solo si ascolta. In definitiva, questo album è una conferma: Tiziano Ferro non ha perso il suo talento, anzi lo ha raffinato. Le canzoni sono ben scritte, la voce è convincente, l’insieme del lavoro dà la sensazione di “essere arrivato”, ma senza essersi seduto. Si percepisce la voglia di continuare, di evolversi.

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